L’albero della vita

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Ho sempre pensato che, in linea generale, non sia difficile “diventare” padre, non occorrano caratteristiche o doti particolari; “essere padre”, invece, è tutta un’altra storia, è una faccenda decisamente più complessa.

Se è vero, infatti, che il nostro destino (così come, in realtà, quello di tutti gli esseri viventi) sia quello di nascere, crescere, raggiungere la maturità e declinare verso l’ineluttabile tramonto, è pur vero che durante questo viaggio impariamo (o, almeno, dovremmo imparare) a sviluppare la nostra identità, volgendo il nostro sguardo verso il mondo.

Il cammino da compiere non è sempre semplice o lineare e, ad onor del vero, il compito diventa ancor più arduo quando il destino bussa alla nostra porta e ci chiede di prenderci cura di un figlio.

A quel punto è inevitabile che affiorino alla nostra mente dubbi e domande: saremo in grado di svolgere adeguatamente il ruolo che ci viene affidato? Sapremo illuminare il percorso di nostro figlio regalandogli un raggio di sole, senza per questo sostituirci a lui nelle scelte che riguardano la sua vita ed il suo futuro?

In un blog in cui ci si occupa prevalentemente (ma non esclusivamente) di viaggi, una tematica come questa potrebbe apparire fuori posto. In realtà non credo che ciò corrisponda al vero: in fondo “viaggiare” non è solo spostarsi geograficamente da un luogo ad un altro, ma è anche interrogarsi sulle strategie da intraprendere, sulle decisioni da adottare nel cammino più importante da compiere (che è, per l’appunto, il cammino della vita), in specie quando queste decisioni possono avere refluenze sulle vite delle persone che amiamo.

Questa breve riflessione sul significato di “essere padre” mi ha ispirato a riprendere in braccio la mia chitarra e reinterpretare (in chiave personale, senza pretese di sorta) una canzone che, scritta qualche anno fa da Ligabue, si è poi guadagnata il successo anche nella versione cantata da Elisa.

Il brano si intitola “A modo tuo” ed esprime assai bene quel groviglio di sentimenti contrastanti (amore, trepidazione, speranza, nostalgia…) che ogni genitore, a mio avviso “fisiologicamente”, nutre per tutta la vita nei confronti del proprio figlio; va da sé che tali sentimenti non dovrebbero mai sfociare nell’oppressione soffocante ma, al contrario, dovrebbero sempre ben conciliarsi con l’assoluto rispetto dell’altrui libertà individuale.

In fondo, i figli fanno parte di noi ma non ci appartengono: sono cittadini del mondo; pertanto, come qualcuno ha fatto giustamente notare, “le radici e le ali” sono le due uniche cose durature che possiamo lasciar loro in eredità…

Qualora vogliate condividere, vi rimando alla pagina del mio canale Youtube in cui ho postato il video, per la cui realizzazione ho utilizzato non solo immagini ricavate dal web, ma anche talune foto che appartengono, invece, all’album dei miei ricordi personali.

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25 pensieri riguardo “L’albero della vita

  1. Sono belle le tue riflessioni Giovanni ❤

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    1. Ti sono davvero grato per la condivisione.
      Un caro saluto.

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  2. Una splendida interpretazione, un tema così complesso e al tempo stesso entusiasmante affrontato con il consueto equilibrio e senso della realtà!!

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    1. Un grazie sincero anche a te Giuseppe,
      per essere passato dal mio blog ed aver lasciato il tuo segno!

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  3. Parole stupende accompagnate da un video che lo è ancora di più 🙂

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    1. Un giudizio così lusinghiero mi gratifica oltremodo, specialmente perchè proviene da una persona sensibile e profonda come Te.
      Ciao Simo. Buona giornata 🙂

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      1. A me lusinga la tua presenza, grazie Giovanni e bella serata

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  4. Good post Giovanni. Nothing changes a man like having a child. It can be quite sobering to realize someone who is so little and totally reliant on you can also be so self reliant as an adult, if we do our parental job right. All the best. Allan

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    1. Hi Allan,
      Thank you so much not only for taking the time to read my post but also for giving me your detailed feedback.
      Have a great day!

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  5. Ciao Giovanni,
    Parole, musica e immagini bellissime. Come ho già scritto su Youtube io non ho figli ma ogni volta che ascolto questo brano mi sento padre anch’io.

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  6. Mille grazie per aver espresso il tuo apprezzamento… ed anche per esserti iscritto sul mio canale Youtube 🙂

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  7. Un post da incorniciare. E’ proprio come dici tu: una cosa è diventar padre, altra cosa è riuscire ad essere un buon padre. Io ci sto provando, ma sono appena all’inizio

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  8. Preparati ad affrontare un cammino non sempre facile, ma ti assicuro che, lungo la strada, raccoglierai le più grandi soddisfazioni della tua vita 😉

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  9. Grazie Giovanni 😎

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  10. Ciao Giovanni.Un altro articolo meravigliosamente scritto. Niente ti prepara per la genitorialità, impari davvero lungo il viaggio. Arriva un punto in cui tutto ciò che puoi fare è sederti e pensare che spero si ricordino tutto ciò che ho insegnato loro e che sanno che sono sempre qui per loro. Per esperienza posso dire di aver investito molto tempo nell’educazione dei nostri figli e ora come adulti trentenni posso sedermi e dire con orgoglio che meravigliosi adulti sono. Ma il mio lavoro non è fatto, tu sei un genitore fino a quando muori a qualunque età. Mia cara mamma ha 91 anni e ha detto che quando eravamo bambini era facile un cerotto e un abbraccio risolto tutto, non così facile come siamo cresciuti.

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    1. Ciao Lynne,
      Condivido il tuo punto di vista: si diventa genitori all’improvviso ma non si possiede il libretto d’istruzioni per imparare ad essere tali! Inoltre, come tu stessa dici, la carica ricoperta non è “a tempo”, bensì “per sempre” ed ho proprio l’impressione che il compito, cammin facendo, diventi sempre più difficile ma, al contempo, meravigliosamente gratificante…
      Un caro saluto e, colgo l’occasione, per augurarti un felice Natale 🙂

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  11. Auguri Giovanni, un mondo di bene.

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  12. Buon Anno Giovanni, 2020 abbracci 🙂

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  13. Serena Pasqua Giovanni ❤

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    1. Grazie Simona, sei sempre molto cara.
      Serena Pasqua anche a te!
      A presto 🙂

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  14. Mi piacciono le cose che dici e la maniera garbata con cui le dici. Mi piace anche la tua interpretazione del brano di Ligabue: promosso a pieni voti 🙂

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    1. A me… piace il tuo commento!
      Grazie Ginevra 🙂

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  15. Bravo Giovanni!

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