Il sogno americano

Gli Stati Uniti d’America sono un Paese troppo complesso per poter essere facilmente catalogato in poche righe: la realtà è spesso il contrario di ciò che appare.

Qualcuno definisce l’America come il Paese della libertà, un Paese dove ciascuno può esprimere se stesso, dove l’individuo pensa e vive come gli pare, qualche altro definisce, invece, l’America come il Paese dell’indifferenza, dell’individualismo elevato all’ennesima potenza, il Paese dei contrasti economici e degli odi razziali.

Ci sono tanti volti di una stessa America, c’è un’America di chi, all’angolo della strada fruga tra i bidoni della spazzatura per recuperare gli avanzi del giorno prima ed un’America di chi ostenta, invece, con malcelato compiacimento, i segni della propria opulenza, c’è un’America fatta di megalopoli violente e caotiche simili a giungle d’asfalto, ed un’America che nasce dal contatto con una natura superba, intatta e sconfinata, dove ci si incanta per ore ad ascoltare il silenzio dei boschi e delle foreste… insomma, per farla breve, ognuno si costruisce l’immagine dell’America che preferisce.

Il mio lungo viaggio negli States, che mi ha portato da una costa all’altra del Paese, mi ha permesso di realizzare un sogno che cullavo sin dall’adolescenza e di scoprire meraviglie e contraddizioni di una Terra fantastica dove, credo, almeno una volta nella vita, ognuno di noi dovrebbe andare.

La parte forse più emozionante dell’intero viaggio comincia nella “città degli Angeli” laddove, dopo una permanenza di qualche giorno, salgo a bordo di un pullman a lunga percorrenza che mi condurrà alla scoperta del leggendario Far West, attraversando i confini di numerosi Stati federali (California, Arizona, Colorado, Utah, Nevada) ed ammirando alcuni tra i luoghi di interesse naturalistico più suggestivi dell’intero Pianeta, dal deserto di sabbia della California alla Valle della Morte, da Yosemite National Park al fiume Colorado, dal Bryce Canyon sino alle montagne della Sierra Nevada .

Passando da San Diego e procedendo in direzione dell’Arizona, giungo a Phoenix, che a differenza di quanto immaginavo, non è affatto brulla… tutt’altro: è una sorta di oasi verde, in mezzo ad un paesaggio circostante caratterizzato da una totale aridità.

Il giorno seguente, una lunga strada polverosa che attraversa la città di Sedona (famosa per le sue rocce rosse) mi conduce sino alla sponda meridionale del Grand Canyon: uno stupendo belvedere si affaccia sulla parte più ampia e desertica della gola. Quest’opera gigantesca è stata scolpita in dieci milioni di anni dal fiume Colorado; mi rendo pienamente conto di essere di fronte ad una meraviglia della natura che per qualcuno (coloro che decidono di scendere nelle profondità della gola) può diventare persino una sfida fisica: io mi limito a fare una piacevole passeggiata lungo il bordo del Canyon ed a scattare qualche foto. Per quanto riguarda la discesa, mi dicono che occorrono almeno otto ore di cammino, quindi… se ne riparlerà la prossima volta!

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Lasciando il Parco Nazionale del Grand Canyon, il mattino seguente attraverso il Deserto dipinto, situato nella Riserva degli Indiani Navajo, nello stato dello Utah. Nel pomeriggio visito la maestosa Monument Valley. All’interno della riserva i pullman “gran turismo” non hanno accesso e devono essere parcheggiati al di fuori dell’area. La visita può essere effettuata solo a bordo di piccoli pulmini condotti da guide Navajo.

Il mio autista, anch’egli un nativo, per offrire un’immagine particolarmente romanzata ad alcuni turisti tedeschi che occupano le prime file del pulmino, finge di non parlare neppure l’inglese e, durante tutto il percorso, si limita ad annuire e ad esprimersi a gesti. Poi dietro le quinte, durante una sosta per un foto-stop, mi rivela che ha studiato all’Università Statale dell’Arizona e che parla correntemente quattro lingue (tra cui anche il tedesco…).
L’apogeo di questa gita è una fermata a John Fords Point, dove sono stati ripresi tantissimi film dell’epopea western.

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La famosa terra rossa regala scenari unici e mozzafiato: un panorama di fuoco, arido ed inospitale, dove l’orizzonte è interrotto da imponenti formazioni rocciose che emergono prepotentemente dal suolo, disegnando uno dei paesaggi naturali più affascinanti in assoluto.
Alcune di queste rocce, plasmate dall’erosione, hanno assunto nel tempo le forme più bizzarre ed originali.
La Monument Valley è senza dubbio uno dei motivi principali per cui la gente decide di visitare il sud-ovest americano. La sensazione di “sacralità” che si avverte passando per queste terre è qualcosa di unico ed il coinvolgimento emotivo è totale.
Dai sentieri polverosi sbuca, all’improvviso, un cane selvatico, ma non ha un aspetto minaccioso, non mi sento in pericolo…in lontananza un gruppo di nativi ci osserva senza mostrare particolare curiosità: è evidente che sono abituati alla costante presenza dei viaggiatori che ogni giorno visitano la riserva; dal gruppo, ad un tratto, si stacca una donna a cavallo, mi si avvicina, faccio appena in tempo ad impugnare la mia macchina fotografica e colgo in uno scatto la magia di quel momento.

Non è difficile innamorarsi di un posto come questo ed è altrettanto facile sentirne la mancanza non appena si va via. Purtroppo il tempo vola rapidamente ed è già tardi, le luci del tramonto mi ricordano che è ormai l’ora di lasciare questo luogo intriso di magia. Mentre mi allontano dalla riserva, mi volto un’ultima volta indietro per imprimere nella memoria l’immagine di questa leggendaria strada che ripercorro a ritroso per andar via. Guardo la strada e penso che, certamente, questa è una delle più belle fra tutte quelle che ho percorso nella mia intera vita di viaggiatore per le strade del mondo.

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P.S.: Se siete interessati ad eventuali approfondimenti e consigli pratici sul mio viaggio negli Stati Uniti d’America, vi invito a leggere la relativa pagina del mio blog, nella sezione “i miei viaggi”.

14 pensieri riguardo “Il sogno americano

  1. Bello, con questo racconto mi fai sognare ancora di più. Per il momento riesco soltanto a godermi quei magnifici paesaggi, ammirando le foto. 😀

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  2. Grazie Giorgiana,
    Sono davvero contento che ti sia piaciuto il mio articolo e spero che un giorno anche tu possa ammirare di persona il leggendario Far West 🙂

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  3. Hai fatto bene ad intitolare l’articolo “il sogno americano”: il viaggio on the road da una costa all’altra degli Stati Uniti ha fatto sognare intere generazioni di ragazzi di tutto il mondo ed ancora oggi esercita un fascino irresistibile anche sui viaggiatori più esperti e navigati.

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    1. Grazie anche a te Geri per il tuo commento e continua a seguirmi sul blog!

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  4. Il coast to coast è davvero un sogno per tantissimi, cmq questo è anche un bel pezzo

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    1. Grazie Marco!
      Sì, il coast to coast è un grande sogno che, con il giusto spirito di avventura, può trasformarsi in splendida realtà per tutti quelli che hanno voglia di vivere un’esperienza indimenticabile in una terra estremamente affascinante 🙂

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  5. Vieni a trovarmi se ritorni negli USA. Non credo tornerai perche c’e’ tutto il mondo da scoprire. E” molto bello viaggiare. Have a lot of fun.

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    1. Mi piacerebbe moltissimo tornare negli States e chissà se un giorno potrò realizzare ancora una volta questo bellissimo sogno. Tu in quale parte del Paese vivi?
      By the way: let me know if you come to Italy… you’re very welcome!

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  6. Uauh!! che foto!!! attraverso il tuo scritto ed i tuoi scatti mi hai fatto rivivere il mio sogno americano fatto tre anni fa. Se tutto va bene io questo sogno a Settembre lo ripeto tra il maine, New Hampshire, Masschussets e Canada. Ho già prenotato, incrocio solo le dita affinché vada tutto bene e riesca a partire. Un caro saluto Bea

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    1. Ciao Bea!
      Sono certo che anche questo nuovo fantastico viaggio saprà regalarti splendidi paesaggi ed infinite emozioni.
      Al tuo ritorno, leggerò con piacere il resoconto di questa ulteriore avventura in terra americana.
      A proposito, approfitto per farti i miei complimenti per il tuo blog, che seguo sempre con estremo interesse 🙂

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      1. Grazie sei molto gentile. Questi apprezzamenti mi rendono veramente felice. Ciaoo

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  7. That sounds like quite a journey. I’ve only been to parts of the USA by plane, not on road. It would be good to see more of the country, not just the cities. How long was your trip?

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    1. Three weeks or something more… from East to West!
      Ciao 🙂

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